Lo smartworking continua a essere un tema centrale nel dibattito sulla trasformazione del lavoro. Tuttavia, la sua efficacia dipende da come viene strutturato e gestito. “Lo smartworking funziona quando è orientato ai risultati, non al tempo”, afferma Carlo Russo. Questa riflessione pone l’accento su un elemento fondamentale: il successo del lavoro da remoto non si misura in base alle ore lavorate, ma al valore prodotto.
“Il problema non è il lavoro da remoto, ma come viene organizzato. Se continuiamo a misurare il successo in base alle ore lavorate, rischiamo di perdere di vista l’obiettivo principale: il valore del risultato.”
Troppo spesso, le aziende tendono a replicare in remoto la stessa logica di controllo utilizzata in ufficio, basata sulla presenza e sulle ore lavorate. Questo approccio non solo limita la flessibilità, ma riduce anche la motivazione dei dipendenti. Carlo Russo sottolinea che l’efficacia dello smartworking non risiede nella semplice concessione di lavorare da casa, bensì nella capacità di strutturare processi che valorizzino la produttività e l’autonomia.
“Quando l’attenzione si sposta sulle performance e sugli obiettivi, la gestione del lavoro diventa più efficace. È il risultato, non la presenza, a fare la differenza.”
Questo cambio di paradigma permette di superare il tradizionale modello di controllo del tempo per concentrarsi sugli obiettivi. Il lavoro diventa più dinamico e stimolante, favorendo la responsabilizzazione dei professionisti e migliorando la qualità delle loro prestazioni. Carlo Russo evidenzia come le aziende che adottano sistemi di valutazione basati sulle performance ottengano maggiore efficienza e soddisfazione tra i dipendenti.
“Le aziende che riescono a sfruttare al meglio lo smartworking sono quelle che mettono al centro la fiducia, la misurazione dei risultati e la flessibilità.”
Un’organizzazione che punta sul lavoro per obiettivi deve inevitabilmente basarsi su un rapporto di fiducia tra manager e collaboratori. Questo significa adottare strumenti chiari di monitoraggio delle performance, fornire feedback costanti e garantire una comunicazione efficace. Carlo Russo sottolinea che la flessibilità non è sinonimo di anarchia, ma di adattamento strategico alle esigenze dei lavoratori e dell’azienda.
“In questo modo, il lavoro da remoto diventa una grande risorsa che può migliorare davvero la produttività.”
Quando implementato con una visione orientata ai risultati, lo smartworking diventa un potente strumento di crescita aziendale. Riduce i costi operativi, aumenta l’engagement dei dipendenti e consente alle aziende di attrarre talenti da tutto il mondo. La sfida non è più stabilire se il lavoro da remoto funzioni, ma come strutturarlo per massimizzare il suo impatto positivo. Come afferma Carlo Russo, le aziende che sapranno gestire questo cambiamento avranno un vantaggio competitivo significativo.
L’approccio di Carlo Russo allo smartworking sottolinea un principio essenziale: il successo non dipende dalla modalità di lavoro, ma dalla capacità di misurare e valorizzare i risultati. Le aziende che sapranno investire nella fiducia, nella gestione per obiettivi e nella flessibilità avranno un vantaggio competitivo significativo in un mercato in continua evoluzione.